10 emozionanti parchi dove fare Safari in Kenya

Scritto da: Giulia Raciti
Aggiornato: Agosto 22, 2024

I migliori parchi dove fare safari in Kenya

La seguente non vuole essere la classifica assoluta ma solo una suggestione sui 10 parchi safari che sanno regalare emozioni senza prezzo in Kenya.

Sono le stesse emozioni che ogni viaggiatore ritrova ripensando a questo Paese e alla sua magnificente natura, una volta tornato a casa. E più se ne raccolgono durante i safari in terra africana, più se ne trasmettono agli altri e a se stessi nei racconti di viaggio che seguono l’avventura on the road.
Vediamo, quindi, dove fare incetta di emozioni nei parchi del Kenya.

MASAI MARA NATIONAL RESERVE

Non potevo non iniziare dalla Riserva più famosa e d’eccellenza del Kenya: la Riserva Nazionale del Masai Mara.
E’ qui che si svolge il maggior numero di safari nei quali è quasi garantito l’avvistamento dei big5: leoni, elefanti, leopardi, bufali e rinoceronti vivono  qui in numero così elevato da poterli vedere in ogni stagione.

Il parco si estende per oltre 1500 Km quadrati di savana a perdita d’occhio.
E’ grande, ma non troppo, nel senso che può essere perlustrato in lungo e in largo in un buon safari di 3 giorni pieni. Questo non è possibile in parchi più vasti per una questione di tempi e anche per la praticabilità solo di alcune zone di tali parchi.

In questi spazi immensi flora e fauna selvatiche vivono in simbiosi perfetta e offrono uno spettacolo indimenticabile a ogni game drive.
La Riserva Nazionale del Masai Mara prende il nome dal fiume che la attraversa e, ovviamente, dalla popolazione Masai che qui è autoctona. Si sviluppa lasciando il fiume come suo epicentro e tutt’intorno solo natura selvaggia: l’uomo qui è un osservatore gradito, nulla più.

E’ nel bacino del fiume Mare che ha luogo uno degli spettacoli naturali più belli al mondo: La grande migrazione di mandrie di gnu, zebre, antilopi e gazzelle da sud a nord nei mesi da luglio a ottobre (i tempi sono indicativi in quanto tutto dipende dal cibo che gli animali trovano, quindi il famoso attraversamento del fiume NON è mai garantito, bisogna essere fortunati).
Nella Riserva del Masai Mara il miglior periodo per vederla è l’estate boreale, la nostra, che coincide con la stagione secca (dry season) in Kenya e termina con il mese di ottobre.

In questo parco sorgono lodge di lusso per chi volesse soggiornare immerso completamente nella savana, senza compromessi.

Altrettanto indimenticabile è anche il ritorno all’essenziale e l’approccio a una delle culture più antiche del mondo, attraverso esperienze di condivisione di spazi e attività con la tribù Maasai che può ospitare i viaggiatori per una o più notti nelle manyattas (situate ai confini del parco).

All’interno della Riserva è possibile anche fare un safari speciale: un volo in mongolfiera che permette di vedere lo svolgersi della vita della savana dall’alto.
E’ dai cieli del Kenya che si ha così un’idea globale delle interazioni tra animali selvatici e flora, dei loro movimenti, del grande cerchio della vita che qui possiamo vedere in totale e naturale compimento. Il balloon safari è particolarmente suggerito durante la grande migrazione.

Se atterrando a Nairobi si dovesse scegliere un solo parco nel quale fare un safari, quel parco è senza dubbio la Riserva Masai Mara che sorge lungo la Great Rift Valley.

AMBOSELI NATIONAL PARK

A sud est di Nairobi, negli anni Settanta, le autorità hanno riconosciuto il Parco Nazionale di Amboseli. E’ da allora che la vita della natura che si svolge attorno al bacino del lago omonimo è protetta e preservata. Questo ecosistema è unico per la sua ambientazione al cospetto del Kilimangiaro, la montagna più alta d’Africa che si trova oltre confine e quindi in Tanzania.

Qui sono presenti grosse mandrie di gnu, elefanti, zebre, giraffe, impala e leopardi che popolano la savana su altopiani a oltre 1000 metri di quota. Non è comunque da escludere la possibilità di incontrare leoni e iene anche qui. Certa è, invece, l’emozione che può regalare il birdwatching a queste altitudini.

Ogni game drive rivolto verso sud ha il Kilimanjiaro sullo sfondo. Chi non vorrebbe uno scatto da cartolina?

Anche qui vivono i Masai: questa è la loro terra, qui cultura e tradizioni sono tanto vicine da poter essere scrutate, approfondite e vissute insieme a loro.

Raggiungibile facilmente sia da Nairobi sia da Mombasa, il safari al Parco Amboseli è possibile tutto l’anno.

Una particolarità su tutte? Durante la stagione secca che va da maggio a ottobre e da Gennaio a Marzo il lago Amboseli si prosciuga completamente. Il suo letto offre così nuove piste per i game drive che percorrono una cornice indubbiamente insolita. Poi arriva il periodo delle piogge che non deve comunque frenare nessuno: si tratta per lo più di rovesci a media durata che lasciano spazio a cieli limpidi e tersi quasi nell’immediato.

Abedare national park

Collocato a nord di Nairobi, l’Aberdare è un parco di montagna. Ebbene sì, è insolito pensare alle montagne in Kenya ma non dimentichiamo che in questo paese sorge la seconda vetta più alta d’Africa: il Monte Kenya. Ecco, quindi, che nel massiccio centrale troviamo molti parchi tra cui l’Aberdare.

L’altitudine qui va dai 2000 agli oltre 4000 metri, il territorio cambia così come gli ambienti e gli scenari: ricchezza vera di questo parco.

Gli animali incontrati qui sono rari altrove, ve ne citiamo alcuni: mai sentito parlare dell’ilochero? Si tratta di un maiale gigante delle foreste che condivide la vita con il potamocero (bushpig), gli iraci, la genetta tigrina e il bongo (un antilope rarissimo).

Ovviamente nel parco non mancano i più famosi animali africani: quelli che invitano al safari come gli elefanti, i rinoceronti, i leopardi, le iene, i babbuini, le scimmie colobus, i licaoni, i facoceri.

Le attività che si possono fare qui, magari soggiornando in un lodge all’interno del parco sono numerose. Una su tutte un’escursione con i cavalli nelle praterie sconfinate. Imperdibile.

Questo parco è adatto anche a chi ama camminare: alcuni percorsi di walking safari con guida sono alla portata di tutti, così come il bird watching e la pesca nei torrenti di montagna.

Un paio di giorni di safari qui sono doverosi per poter godere appieno di tutto ciò che il parco ha da offrire e il soggiorno nel lodge consente anche di fare avvistamenti notturni direttamente dalla terrazza fronte parco. Qui, infatti, è possibile affacciarsi giorno e notte in massima sicurezza e, proprio durante le ore notturne, è facile ammirare la vita dei predatori che si avvicinano alle pozze per abbeverarsi o per oziare.

SAMBURU NATIONAL RESERVE

l nome sono certa che vi dica qualcosa. La regione in cui si insedia questo parco è la stessa in cui vive la popolazione omonima dei Samburu. E’ un ceppo semi-nomade della grande tribù Masai, conosciuto in occidente per essere stato raccontato nei romanzi “La Masai Bianca” e “Sognavo l’Africa, tra gli altri. Il fascino di questa cultura antica e autoctona si mixa perfettamente con quello di terre solitamente poco esplorate dai viaggiatori comuni.

La superficie della Riserva si estende dal centro del Paese al lago Turkana e la sua vastità raccoglie un susseguirsi di paesaggi diversi che vanno da zone piatte e rocciose con fiumi in secca ad aree più verdeggianti attorniate da colline. I safari che si svolgono qui sono adatti a chi ha lo spirito dell’esploratore e a chi non vuole farsi mancare nulla. Le sue peculiarità sono la presenza di una colonia nutrita di zebre Grévy, di leopardi e la rarissima orice beisa.

I tour di safari tradizionali prevedono solitamente la rotta verso sud.
La Samburu National Reserve, al contrario, si trova oltre 6 ore di auto a nord della capitale Nairobi oppure a un’ora di volo. Spesso si ha l’opportunità di visitarla solo dedicando una settimana di safari ai parchi del nord oppure due settimane per includere tutti i maggiori parchi dell’entroterra kenyota.

MOUNT KENYA NATIONAL PARK & RESERVE

Sulla strada per il Samburu, possiamo dire così, si incontrano il Parco Nazionale del Monte Kenya e la Riserva Forestale che lo contiene. Entrambi sono Patrimonio UNESCO per l’eccezionale biodiversità ancora intatta.

Questo parco si sviluppa in altitudine, cosa sicuramente non comune.
Si accede al parco a circa 1500 m sul livello del mare e si può arrivare fino alla punta più alta del Monte Kenya a 5.199 m s.l.m.
Ovviamente per arrivarci occorre fare un trekking di più giorni, ma per chi ama la montagna questo parco è davvero imperdibile. La scalata al monte Kenya è il corrispettivo (un tantino più basso) di quella sul Kilimangiaro in Tanzania. E va detto, è più abbordabile.

La natura qui è insolita e inattesa: possiamo parlare di flora alpina integrata alla fauna africana.
Un ecosistema unico nella sua perfezione. Alle quote più basse si incontrano gli elefanti, gli iraci erbivori, le manguste dalla coda bianca, piccole antilopi ed anche bushbucks (antilopi africane molto diffuse in Kenya). Raramente si avvistano leopardi, leoni, rinoceronti, bongo e facoceri ma le condizioni ambientali montane non impediscono loro di poterci vivere.

Il suo essere imponente, il suo sovrastare una intera regione e la sua posizione lungo la linea dell’Equatore elevano il Monte Kenya a montagna sacra per le popolazioni locali. Qui si respira un senso di sottomissione alla natura, di rispetto al cospetto di un patrimonio tanto grande.

TSAVO EAST NATIONAL PARK

Dallo Tsavo East National Park è quasi possibile volgere lo sguardo al mare. Ebbene, si tratta del Parco più vicino alla costa ed è la più grande area protetta di tutto il Kenya. Facilmente raggiungibile dalle località marine sull’Oceano Indiano, come le famose Diani, Watamu e Malindi è consigliato a chi vuole abbinare un safari a una vacanza relax sulle spiagge bianche del Kenya.

La terra rossa e polverosa ricopre ogni via del parco creando un’atmosfera molto suggestiva e caratteristica. I colori che si trovano qui sono tipici di questa zona del Kenya: facendo un safari nell’entroterra la savana cambia toni e varietà.

La vita della fauna che qui vive, scorre selvaggia e libera oltre che protetta come mai altrove. Questo è il suo plusvalore. Allo Tsavo East si percepiscono l’armonia tra le specie e la forza della natura allo stesso tempo: qui i big5 sono tutti presenti, così come altri animali quali le giraffe o gli impala, i bisonti, le scimmie sky e stormi degli uccelli più disparati.

Il miglior safari possibile è con la jeep per la vastità del parco, ma anche a piedi per piccoli tratti, vicino ai laghi, nelle pianure, accompagnati da guide e guardie per la sicurezza dei visitatori durante i cosiddetti walking safari.

L’uomo qui c’è ma non si vede. Per la sua ben preservata biodiversità, all’interno di un’area protetta e riservata si svolgono ricerche e studi scientifici in tutta sicurezza per gli animali. E’ questa la testimonianza di un habitat eccezionale per flora e fauna, possiamo dire unico al mondo.

TSAVO WEST NATIONAL PARK

Lo Tsavo West è contiguo allo Tsavo East, leggermente più all’interno e più a sud.

Anch’esso è meta ideale per un safari quando si soggiorna sulla costa del Kenya: generalmente viene visitato per una esplorazione breve, completata da una più approfondita allo Tsavo East.

Qui la savana e le zone aree si alternano a distese verdeggianti abbastanza vaste da far perdere ogni riferimento. Non mancano le tipiche acacie africane e i sali scendi collinari e addirittura le paludi coperte da foresta equatoriale. E’ un parco di pura flora, la fauna selvatica qui infatti è rara.

Le sorgenti e piscine naturali sono il must-see durante il game drive, perchè diventano l’habitat di ippopotami e coccodrilli del Nilo, la cui popolazione qui è ben nutrita. Imperdibili le Mzima Springs.

Se si hanno più giorni a disposizione suggeriamo di abbinare un safari in questo parco con l’esplorazione dell’Amboseli National Park, immediatamente susseguente proseguendo verso l’entroterra. La combo rende il safari molto più emozionante.

PARCO NAZIONALE DI NAIROBI

Come si può intuire è il parco cittadino ed è uno dei rari parchi al mondo situati entro un raggio di 10 km dal centro di una metropoli.

Fino a inizio Novecento intorno all’insediamento di Nairobi era tutta radura e la vita della natura scorreva selvaggia.
Nei primi decenni dello stesso secolo, però, i sentori di una esplosione cittadina e la consapevolezza di un alto rischio di minaccia ambientale dato dalla presenza dell’uomo favorirono la nascita del parco. Dapprima Riserva, divenne il primo Parco Nazionale del Kenya solo nel dopoguerra.

Oggi il Nairobi National Park ha confini tanto estesi da includere vari ambienti naturali: acacie, foresta fluviale e tropicale secca, e altipiani. Al suo interno vivono giraffe Masai, gazzelle, gnu, zebre e anche quattro dei 5 “big5”: leoni, leopardi, rinoceronti e bufali. Nell’area fluviale si avvistano abbastanza facilmente anche ippopotami e coccodrilli.

Possiamo dire che è il parco ideale per uno stop-over a Nairobi, per chi avesse davvero poco tempo e molta curiosità per un safari better-than-nothing.

E’ anche un parco pronto a fare formazione ai visitatori, a diffondere la cultura del Kenya e il nobile senso di rispetto per la natura quindi, personalmente, lo trovo adatto anche a chi avesse una mezza giornata a fine viaggio da dedicare ad approfondimenti di questo tipo. Questo tipo di attività sono una buona chiosa dopo un safari più esteso altrove.

HELL’S GATE NATIONAL PARK

Dovessi occuparmi della promozione di Hell’s Gate direi che è il parco che non ti aspetti. Si è soliti pensare ai safari e parchi del Kenya tra acacie e distese erbose, savana arida e animali allo stato brado. Hell’s Gate è molto diverso da tutto questo. E questo è il suo bello.

A breve distanza da Nairobi, raggiungibile anche in giornata, si trova l’Hell’s Gate National Park.
Il parco è nominato la bocca dell’inferno per l’incontenibile attività geotermale che qui si manifesta all’uomo in tutta la sua forza. Sono famosi i suoi geysers, i vapori geotermali, le torri rocciose e i canyon dall’atmosfera surreale. Molti direbbero lunare.

L’ambientazione è pazzesca e favorisce anche un approccio lento attraverso safari a piedi o in bici, scalata delle rocce e, perchè no, spa naturali nelle acque termali qui presenti.
Allo stesso tempo siamo in un parco africano eccellente anche per la sua fauna composta prevalentemente da bisonti africani, zebre, gazzelle di Thomson, babbuini, antilopi, aquile, avvoltoi e centinaia di specie di uccelli diversi. E’ una lunga lista di animali che danno vita a questo background roccioso e unico: ha 35 milioni di anni ma non li dimostra tanto è ben conservato.

I laghi Nakuru e Naivasha sono a breve distanza da qui e spesso vengono visitati in abbinamento a Hell’s Gate. In questo modo il tour prosegue a specchi d’acqua rosa tanto sono ricopertio dalla presenza massiva di fenicotteri.

MERU NATIONAL PARK

E’ dal 1966 che è stato istituito il Meru National Park. E’ da allora che la natura lussureggiante e remota di quest’area a nord est di Nairobi è preservata con attenzione maniacale. Il risultato di tanto impegno per la protezione e la conservazione della natura entro questi quasi 900 kmq è un parco che toglie il fiato.

Nel circuito del nord, a circa 300 km dalla capitale, con almeno 7 ore di viaggio ininterrotte c’è un parco incontaminato e per pochi. Qui il safari è esclusivo, pochi sono i turisti che si spingono fino a queste terre poco battute.
La natura si presenta nella sua magnificenza più assoluta: foreste verdeggianti, corsi d’acqua che scorrono pieni e rapidi, vaste praterie dai toni caldi dal verde bosco al marrone.
Anche la fauna va di pari passo con questa ricchezza territoriale: elefanti, leoni, gheparsi, zebre Grevy e ippopotami si trovano in abbondanza.  Anche i rinoceronti sia bianchi che neri si lasciano avvistare, nonostante il loro carattere timido e la loro riservatezza.

Oltre al safari, da questo parco è possibile estendere la perlustrazione territoriale alle cascate Adamson e al Monte Kenya. Spingersi fino a qui fa sentire il viaggiatore dentro un viaggio davvero unico e speciale, forse solo proprio.

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Scritto da Giulia Raciti

Ciao, sono Giulia Raciti, appassionata di viaggi in Africa e Latino America, continenti in cui ho viaggiato per anni scoprendone gli angoli più nascosti e meno turistici. Mi occupo di Travel Design e viaggi su misura alle Galapagos, Patagonia Argentina e viaggi tribali in Etiopia e safari in Tanzania.

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