Se sei alla ricerca di un safari memorabile la Tanzania settentrionale è il posto giusto dove pianificare la tua avventura. Sede di una serie di paesaggi maestosi, innumerevoli specie di fauna selvatica e un tessuto culturale intessuto di ricche tradizioni, la parte settentrionale di questo bellissimo paese offre alcuni dei parchi safari più incantevoli del mondo.
Dalle vaste pianure del Serengeti alla splendida natura selvaggia del Tarangire, questa regione è un paradiso per gli amanti della fauna selvatica e della natura. Ogni parco offre una miscela unica di affascinanti incontri con la fauna selvatica, paesaggi mozzafiato e la possibilità di sperimentare la bellezza cruda dell'Africa nella sua forma migliore.
Mentre ci imbarchiamo in questo safari virtuale, preparati a rimanere abbagliato dagli scorci dei "Big Five" nel loro habitat naturale, senti la presenza imponente dei maestosi baobab e ascolta i canti armoniosi degli uccelli esotici. Oltre a questo, scopri l'affascinante ricchezza culturale delle tribù locali che chiamano casa questi parchi.
In questo blog post daremo uno sguardo più da vicino ai parchi imperdibili nel nord della Tanzania, evidenziando ciò che li rende speciali, cosa puoi aspettarti di vedere e come sfruttare al meglio la tua visita. Che si tratti di camminare tra gli elefanti nel Tarangire, di avvistare un rinoceronte nero nel cratere di Ngorongoro o di assistere alla maestosa Grande Migrazione nel famoso Serengeti, la tua esperienza di safari in Tanzania sarà sicuramente l'avventura indimenticabile di una vita.
Se stai cominciando a pianificare la tua avventura assicurati di leggere la guida completa per organizzare un safari in Tanzania.
L’ecosistema del Parco Nazionale del Serengeti è uno dei più diversificati dell’Africa sub-sahariana ed è caratterizzato dalla presenza di tutti e cinque i cosiddetti "big five": elefanti, leoni, leopardi, rinoceronti e bufali.
Il Parco Nazionale del Serengeti non è solo un parco nazionale ma anche un rifugio per la fauna selvatica nella pianura del Serengeti. Condivide un confine con il Kenya e si trova a nord-ovest dell'adiacente area di conservazione di Ngorongoro.
Il parco è rinomato a livello internazionale per le sue vaste mandrie di animali delle pianure e rappresenta l'unico posto in Africa dove si verificano ancora immense migrazioni di animali terrestri. Riconosciuto come un prezioso patrimonio naturale, è stato aggiunto alla lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO nel 1981.
Istituito nel 1951, il Parco Nazionale del Serengeti si estende su una superficie di 14.763 km quadrati e comprende una vasta gamma di praterie, insieme a estese savane boschive di acacia. L'altitudine all'interno del parco varia da 920 a 1.850 metri, estendendosi per 160 km a sud-est dal Lago Vittoria e 160 km a sud dal confine tra Kenya e Tanzania.
Oltre alle sue significative mandrie di gnu, gazzelle e zebre, il Parco Nazionale del Serengeti ospita una serie di altri animali selvatici come leoni, iene, leopardi, rinoceronti, ippopotami, giraffe, ghepardi e babbuini.
I coccodrilli popolano le paludi intorno al fiume Mara e in tutto il parco si possono trovare oltre 350 specie di uccelli, tra cui struzzi, avvoltoi e fenicotteri.
Durante la stagione delle piogge, da novembre a maggio, le mandrie pascolano nelle pianure sudorientali, mentre a fine maggio o giugno si registrano grandi migrazioni verso ovest e nord. Un gruppo si dirige a ovest nella savana boschiva, poi a nord verso le praterie oltre il confine tra Kenya e Tanzania, conosciute come Mara (Riserva Nazionale Masai Mara). Un altro gruppo migra direttamente verso nord. Le mandrie ritornano nelle pianure sudorientali a novembre, dopo la fine della stagione secca.
Per un’esperienza di safari davvero straordinaria è consigliabile visitare il Parco Nazionale del Serengeti durante il periodo delle migrazioni: ogni anno, in concomitanza con la stagione delle piogge, oltre un milione di gnu, zebre e altri ungulati, inseguiti da una vasta schiera di predatori tra cui leoni e leopardi, si spostano dalle pianure del Serengeti in cerca di pascoli più verdi e di acqua verso l’area di conservazione di Ngorongoro (tra dicembre e marzo) e verso la riserva di Masai Mara, in Kenya (tra luglio e agosto).
Per approfondire leggi - Parco Nazionale del Serengeti mese per mese
Il territorio attorno al cratere del vulcano inattivo di Ngorongoro non è un parco nazionale ma un’area di conservazione nella quale viene riconosciuto alla popolazione dei Masai il diritto di vivere e spostarsi liberamente.
Il cratere di Ngorongoro rappresenta un habitat estremamente favorevole alla vita animale e la concentrazione di fauna residente è davvero impressionante: oltre a numerose mandrie di zebre e gnu, qui si possono osservare anche ippopotami, babbuini, iene e varie specie di uccelli.
Il cratere di Ngorongoro è una caldera vulcanica inattiva situata nella Rift Valley orientale della Tanzania settentrionale, a circa 120 chilometri a ovest del centro urbano di Arusha. Il cratere misura tra i 16 ed i 19 chilometri di diametro e si estende su un'area di 264 chilometri quadrati. Il perimetro del cratere, avvolto da lussureggianti foreste, si erge ben 610 metri più in alto rispetto alla base del cratere, raggiungendo un'altitudine di 2.286 metri.
Gli scienziati ritengono che circa 2,5 milioni di anni fa, una grande eruzione fece implodere un grande vulcano attivo, provocando la formazione della caldera massiccia e ininterrotta vista oggi.
La base del cratere di Ngorongoro è caratterizzata principalmente da vaste praterie e funge da dimora per un'ampia varietà di fauna selvatica.
Qui si possono avvistare branchi di elefanti, bufali, zebre e gnu, insieme a rinoceronti neri e leopardi. È anche l'habitat delle gazzelle di Grant e di Thomson e vanta la più alta concentrazione di leoni al mondo. I Masai pascolano spesso il loro bestiame all'interno del cratere.
Il Lago Magadi, un lago alcalino poco profondo, circondato da vulcani dormienti, si distingue per essere un santuario per numerose colonie di fenicotteri rosa.
Il cratere ha attirato un afflusso di turisti sin dagli anni '30, quando sulla sua cresta fu costruito il primo lodge. Dopo l'integrazione nell'area protetta di Ngorongoro nel 1959, sorsero altre strutture ricettive per soddisfare il crescente turismo. Nel 1979, questo spettacolare punto di riferimento è stato riconosciuto come patrimonio mondiale dell'UNESCO per il suo significativo valore ecologico e geologico.
La Ngorongoro Conservation Area comprende, oltre al cratere centrale, anche altre aree naturalistiche che vale la pena inserire nell’itinerario di visita, come gli altopiani orientali (crateri di Olmoti e Empakaai), gli altopiani meridionali (monte Lemagarut e lago Eyasi) e le savane del Nord al confine con il parco del Serengeti, con i laghi salati Ndutu e Masek, zone altamente consigliate per avvistare i grandi felini, in particolare leopardi e ghepardi.
Il Parco Nazionale delTarangire è l’area protetta tanzaniana che presenta la maggior concentrazione di acacie e di baobab.
Questi alberi giganteschi, dalla caratteristica forma globosa, rendono il panorama del Parco del Tarangire particolarmente suggestivo e tipicamente “africano”, anche grazie alla presenza di una consistente quantità di elefanti.
I mesi della stagione secca, tra agosto e ottobre, sono il periodo migliore per visitare questo parco poiché, al contrario del Parco del Serengeti, nella stagione delle piogge qui la fauna tende a disperdersi in maniera disordinata nelle zone circostanti. E’ proprio nella stagione secca che avviene la migrazione del Tarangire: branchi di elefanti, giraffe, gazzelle, gnu, antilopi e altri ungulati tornano a riunirsi lungo l'alveo del fiume.
L’avvistamento di questi animali è reso particolarmente facile non solo dalla numerosità delle varie colonie di animali, ma anche dal tipo di vegetazione che, durante la stagione secca, è meno fitta.
Il Lake Manyara National Park si estende tra il lago omonimo fino al versante occidentale della Rift Valley e presenta, a differenza di altri parchi, una serie di ecosistemi molto distinti dal punto di vista faunistico e naturalistico in un territorio piuttosto circoscritto, di circa 330 kmq.
A Nord è presente la foresta equatoriale primaria, un ambiente verde e rigoglioso in netto contrasto con le zone circostanti. In quest’area è possibile avvistare consistenti colonie di babbuini e scimmie blu. Attorno al lago Manyara e alle sue paludi, si incontra il tipico ecosistema lacustre, zona popolata da colonie di ippopotami; mentre nell’area vulcanica a Sud, con sorgenti calde (60°) di Maji Moto, il paesaggio torna ad essere arido.
Una particolarità che rende unico questo parco è la presenza dei leoni di Manyara, che hanno sviluppato nel tempo l’eccezionale abilità di arrampicarsi sui rami degli alberi per riposare.
Il Lake Natron è un lago caratterizzato dalla bassa profondità e dall’alto livello di salinità delle sue acque, dal tipico colore rosso vivo dovuto alla forte presenza di cianobatteri, unici esseri viventi, assieme ai loro principali predatori, i fenicotteri, in grado di sopravvivere in un habitat così alcalino per via delle alte concentrazioni di carbonato idrato di sodio.
A seconda del livello di evaporazione del lago, il colore delle acque può variare dal rosso al bianco al grigio; il paesaggio circostante, geologicamente interessante, arido e lunare, assieme alla costante presenza di enormi stormi di fenicotteri - e di oltre 400 altre specie di uccelli acquatici - rendono una visita al lago Natron particolarmente suggestiva in ogni stagione.
E’ possibile effettuare escursioni nelle zone attorno al lago, come alle cascate di Ngare Sero o al monte Ol Doinyo Lengai, lo spettacolare vulcano inattivo dalla perfetta forma conica. In questi territori vivono anche numerose tribù di Masai.
L’Arusha National Park, pur essendo il più vicino alla città di Arusha (25 km) e all’aeroporto del Kilimanjaro (35 km), è forse il meno conosciuto tra i parchi del circuito Nord, in quanto gli appassionati di safari privilegiano principalmente aree più vaste e rinomate come il Serengeti e il Ngorongoro.
Tuttavia, il Parco di Arusha offre due esperienze di safari uniche in tutta la Tanzania: il safari in canoa su uno dei sette laghi di Momela, con una spettacolare vista sui monti Kilimanjaro e Meru, specialmente indicato per gli amanti del bird-watching, e gli avvistamenti di scimmie Colobus, dal caratteristico manto nero e bianco, che popolano la foresta pluviale che circonda la zona dei laghi.
Un’altra particolarità del Parco di Arusha è la possibilità di effettuare dei safari a piedi nella parte orientale del parco: un’opzione decisamente rara, e spesso impraticabile, negli altri parchi del circuito Nord.